Eppure, noi boomer, abbiamo vissuto un’epoca in cui per farti visitare dal tuo medico di base bastava andare in ambulatorio senza appuntamento o prenotazione, perché ce n’erano tanti. Se non te la sentivi, lo chiamavi e veniva lui a casa tua. Il medico non aveva il computer davanti a sé ma sapeva tutto di te e della tua famiglia, ti visitava e solo se era veramente necessario ti scaricava allo specialista. Noi boomer potevamo chiedere al nostro medico di base di prescriverci un ricovero di qualche giorno in ospedale solo per fare degli accertamenti in tutta tranquillità e riposare un po’. Il posto letto si trovava sempre. Noi boomer le medicine, gli esami e gli interventi non li pagavamo. Ci pensava la “Mutua”. E se i soldi allo Stato non bastavano per pagare tutto questo, se li faceva prestare facendo debito pubblico. Così eravamo felici e continuavamo a votarli, senza nemmeno stare a pensare che i debiti, prima o poi, si pagano. E poi, all’epoca i soldi (le compiante lire) le stampavano in casa. Che problema c’era? Noi boomer stavamo meglio di chi ci ha preceduto e molto meglio di chi è venuto dopo di noi perché la Sanità l’abbiamo usata, abusata e distrutta pensando che il mondo sarebbe finito con noi. Noi boomer saremo ricordati come la generazione più egoista che la storia abbia mai conosciuto.

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