Il prestigioso premio Città di Grosseto si aggiunge alla mia bacheca grazie alla Pietà dell’acqua. Ne sono onorato e grato alla giuria.
Case 178
Dopo “Ogni giorno ha il suo male”, è appena uscita in Grecia “La pietà dell’acqua” con il titolo “Case 178” e traduzione a cura di Yianna Skarveli.
La copertina è molto suggestiva e ricorda quella della versione originale in italiano.
Qui potete trovare un’ottima recensione in greco (la pagina può essere tradotta in automatico da Google).
Υπόθεση 178: Η μνήμη ως εχθρός | Από τις εκδόσεις Ελληνικά Γράμματα
Le indagini del commissario Casabona in audio libro
Le indagini del commissario Casabona ora sono disponibili anche in audio libro su Storytel.
https://www.storytel.it/series/10728-Le-indagini-del-commissario-Casabona
58° Premio letterario San Domenichino – Città di Massa – 2017
Apprendo con grande soddisfazione che “La pietà dell’acqua” ha vinto la 58^ edizione, anno 2017, del premio letterario San Domenichino – città di Massa – sezione narrativa edita.
Dedico questo prestigioso riconoscimento, che si aggiunge al premio nazionale “Mariano Romiti”, al best 2015 iTunes e alla finale del premio NebbiaGialla, a William Stoneman, corrispondente di guerra del Chicago Daily News, all’italoamericano Joseph Agnone, al procuratore della Repubblica Paolo Albano e a Giuseppe Capobianco che con il loro caparbio impegno riuscirono a far processare e condannare i responsabili della strage di Caiazzo, in cui, il 13 ottobre del 1943, persero la vita due interi nuclei familiari: quattro uomini, sette donne e undici bambini. La loro straordinaria impresa ispirò il mio romanzo.
Vi racconto Casabona
Dopo il teatro Bolognini di Pistoia, “Vi racconto Casabona” è andato in scena anche al teatro Nazionale di Quarrata. Dicono che anche lì sia stato un grande successo. Dicono.
Le indagini del commissario Casabona
Il 1 giugno uscirà in tutte le libreria “Le indagini del commissario Casabona“, un libro che racchiude in un’unica edizione le prime tre indagini del commissario Tommaso Casabona “Ogni giorno ha il suo male“; “La pietà dell’acqua” e “Il metodo della fenice“.
Il monologo sulla verità
Si muore sempre perché si viene uccisi.
Da una persona, da una malattia, da un’auto. A volte anche da sé stessi.
Quello che conta veramente è come si muore: in piedi o in ginocchio.
Questo dipende da come hai vissuto la tua vita.
Se hai preferito il confortante abbraccio della menzogna oppure hai cercato la verità. Oltre le apparenze e la convenienza.
Accettare la menzogna è più facile. È comoda e si fa dimenticare fino a far scomparire la percezione di sé.
La menzogna è un panno scuro e putrido che nasconde la luce. Le pupille dopo un po’ si dilatano e si adattano alla penombra che copre i difetti delle cose e degli uomini. Anche i propri.
Vivere nella menzogna è come bagnarsi nelle acque stagnanti di una palude. Per restare a galla non è necessario saper nuotare, basta fare il morto.
La menzogna è rassicurante.
La verità, invece, è rivoluzionaria. Si può nascondere, negare, modellare in nuove forme a seconda della convenienza, vestire con l’abito di una diversa apparenza, ma non si può cancellare.
È come aprire le persiane in un giorno di sole dopo essere andati a letto sbronzi.
Svelare una verità nascosta riporta un fiume nel suo corso naturale e gli lascia travolgere tutto ciò che nel frattempo era stato costruito sul fango.
È una folata di vento che fa volare via i cappelli messi a nascondere la calvizie e la vergogna dell’età che avanza.
Lascia sgomenti. Crea imbarazzo.
La verità può rendere schiavi, come la droga.
Se ci si abitua non basta mai. Non se ne può fare a meno.
Ne vuoi di più, sempre di più.
La cerchi dappertutto senza chiederti quanto forte sarà la collera di chi, avendola nascosta dove tu l’hai scovata, non la troverà più al suo ritorno.
Ti fa diventare ladro delle debolezze altrui e sfrontato accusatore.
Insensibile al disagio che crei.
La fame di verità ti insegna a scrutare l’orizzonte, come un predatore nella savana. A stare sulla punta dei piedi per allungare di più lo sguardo e vedere oltre. Al di la di ciò che è opportuno. E ne godi. Allargando le braccia, con il corpo ed il viso proteso in avanti per meglio assaporare quella brezza che ti fa fremere la pelle e ti fa sentire vivo.
Così si diventa un bersaglio ideale.
Visibile ed ostinato. Facile da colpire.
Non si dovrebbe mai abusare della verità perché prima o poi ti uccide.