L’esaltazione del male

Non seguo Sanremo in diretta. Non per fare lo snob o darmi arie da intellettuale con la puzza sotto il naso, è che cinque ore davanti alla tv per quel tipo di spettacolo sono davvero troppe. Preferisco guardare un film. A proposito, ieri ho visto “Maestro” di Bradley Cooper, la storia del compositore Leonard Bernstein, film bellissimo che merita tutte le 7 candidature agli Oscar. Chiusa parentesi cinematografica. Dicevamo di Sanremo. Il giorno dopo vado a recuperare quei tre o quattro momenti salienti su RaiPlay e mi tengo aggiornato. Così ho appreso che il cantante napoletano Geolier avrebbe buone possibilità di vincere il festival; quindi, ho cercato il video ufficiale del suo brano, destinato a un pubblico di giovanissimi. Per metà della sua durata viene mostrato un tipo che sfascia a pugni la porta di un bagno pubblico mentre tiene in mano una pistola semiautomatica, che ogni tanto si punta alla tempia; per l’altra metà, si esibisce una ragazzina che impugna un coltello tipo “Rambo” con il quale minaccia il tipo di prima. Alla fine, i due corrono in auto a tutta velocità fino ad accappottarsi. Poi, noi ci chiediamo il perché di tanta violenza nei giovani. Facciamo dibattiti con esperti di ogni genere per cercare di capire che risposta dare al fenomeno. Ve la do io la risposta: far scendere a calci nel culo da quel palco chi fa quel genere di video. In un mondo normale, la RAI (Servizio Pubblico pagato da tutti gli italiani) non dovrebbe consentire una cosa del genere.