C’è voluto l’aiuto di centinaia di persone e la pazienza di un’intera città ma alla fine ce l’ha fatta, la bomba ha realizzato la propria natura: è esplosa. Partita da molto lontano aveva mancato lo scopo e il suo fallimento l’aveva trasformata in un comune pezzo di ferro arrugginito Uomini e donne che parlavano una lingua diversa dalla nostra l’avevano preparata per fare quello che doveva fare: distruggere e uccidere. Dopo aver forgiato il metallo, l’avevano ingozzata di polvere da sparo e fornita di un’efficiente congegno di innesco per lo scoppio. Soldati l’avevano caricata nella pancia di un aereo e un aviatore l’aveva portata fino in Italia. Ma niente da fare, le sue sorelle fecero il loro lavoro, lei no. Così, quasi come se si vergognasse, se n’era rimasta nascosta sottoterra durante tutti questi anni. Mentre quelle persone alle quali doveva la propria esistenza man mano morivano e quelle altre che non sarebbero dovute mai nascere crescevano e vivevano una vita insperata. Sono state genitori di figli che hanno avuto altri figli che, grazie a una bomba incapace, hanno trovato un posto in questo mondo. Forse qualcuno di loro si è anche spazientito per essere stato costretto a svegliarsi presto la domenica mattina e andar via casa. Tutto per colpa di quella stupida bomba.