“La pietà dell’acqua” ha vinto il premio Mariano Romiti. Un premio prestigioso, tra i più importanti fra quelli dedicati al giallo e al noir. Basti pensare che prima di me lo hanno vinto Maurizio De Giovanni, Roberto Riccardi, Giuliano Pasini, Stefano Tura e tra i finalisti sono passati nomi come Loriano Macchiavelli, Francesco Guccini, Paolo Roversi, Piergiorgio Pulixi ed altri. Insomma, sono molto soddisfatto. Anche perché a vincere è stato un romanzo che ho scritto con il cuore, partendo dal triste destino di mio nonno Giovanni, vittima in un eccidio nazista, per arrivare a parlare dell’alto prezzo che bisogna pagare per svelare la verità contro chi cerca di nasconderla per conservare il potere.

Mi ispirai a un fatto realmente accaduto, la strage di Caiazzo, un piccolo centro della provincia di Caserta teatro di uno dei primi eccidi nazisti avvenuti in Italia, e alla storia di alcuni uomini tenaci che lottarono a lungo per ricostruire i fatti e far condannare i colpevoli. Il primo si chiamava William Stoneman, corrispondente di guerra per il ChigacoDaily News, poi l’italo americano Joseph Agnone, lo storico caiatino Giuseppe Capobianco e il giudice Paolo Albano.

Questo premio lo dedico a loro e alle tante persone che si battono ogni giorno per la ricerca della verità.

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